Tragopan melanocephalus
Tragopan melanocephalus maschio.... Autore - Jainy Kuriakose
LUOGO DI ORIGINE
STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA
ESTINTO| | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | NON A RISCHIO
GENERE TRAGOPAN ( CUVIER, 1829 ) TRAGOPAN MELANOCEPHALUS ( GRAY J.E. 1829 )
TRAGOPANO OCCIDENTALE
ORDINE...............GALLIFORMES.
FAMIGLIA............PHASIANIDAE.
GENERE..............TRAGOPAN.
SPECIE................MELANOCEPHALUS.
Il nome scientifico deriva dal greco: melanocephalus dal greco / μέλας <mélas> = nero e κεφαλή = testa = con testa nera.
ITALIANO = Tragopano occidentale | INGLESE = Western Tragopan | FRANCESE = Tragopano de Hastings | SPAGNOLO = Tragopan occidental | TEDESCO = Schwartzkoftragopan.
SPECIE: Monotipo < TRAGOPAN MELANOCEPHALUS > ( CITES-A )
SOTTOSPECIE: Nessuna sottospecie sino ad oggi classificata.
LUOGHI DI ORIGINE: La specie, pur se con popolazioni esigue ed estremamente frammentate, occupa vasti territori che si estendono lungo l' Himalaya dai distretti nord-orientali della provincia di Khyber Pakhtunkhwa nel Pakistan settentrionale a ovest fino all'Uttarakhand in India a est a raggiungere il sud-ovest Tibet ( Cina ). Attualmente sono note cinque popolazioni provenienti dalla valle di Kohistan e Kaghan in Pakistan e dai distretti di Kishtwar , Chamba e Kullu in India, nonché da un'area a est del fiume Satluj in India.
HABITAT NATURALE e COMPORTAMENTO: Estremamente timidi, rimangono immersi nel nel fitto per evitare i predatori. La natura sfuggente della specie e l'intricata foresta limitano le informazioni sulla specie. Le conclusioni tratte dagli studi condotti suggeriscono una dimensione media del gruppo di 1,09 ± 0,29 (n=45, range 1–2) con un rapporto tra i sessi distorto orientato verso le femmine (10:13). Risultano principalmente solitari (registrati singolarmente nel 91% delle occasioni) o riuniti in piccoli gruppi famigliari, tranne durante la stagione riproduttiva (Ramesh, 2003). Attenti e vigili, fuggono al minimo disturbo volando tra gli alberi oppure di pedina (Beebe, 1918-1922). I siti e/o posatoi notturni includono sia il sottobosco fitto che gli alberi (Johnsgard, 1986; Ramesh, 1995), le aree aperte vengono utilizzate per pavoneggiarsi e riposare (Johnsgard, 1986). Anche se prettamente terragnoli, trascorrono una buona parte del tempo su rocce e alberi, in particolare a metà giornata durante l'inverno (Whale, 1997).
Nei mesi estivi stanziano ad altitudini piuttosto elevate da 1.750 a 3.600 m, salendo più in alto in estate, dando la preferenza a fitte foreste temperate di conifere miste e latifoglie con ricco, ma non troppo intricato sottobosco, mentre al sopraggiungere dell'inverno scendono verso valle fermandosi solitamente a quote di 1500-2300 metri, prediligendo zone arbustive e/o calanchi erbosi dove lo strato nevoso è decisamente inferiore ( migrazione laterale e attitudinale ). Con l'approssimarsi le coppie occupano le aree di nidificazione, ed altre saranno costituite. I maschi divenuti particolarmente territoriali combattono l'uno contro l'altro in modo anche cruento se necessario, per la conquista dei territori, e stando all'interno dei loro domini danno il via ai rituali di corteggiamento esibendosi in spettacolari parate oppure scelte delle postazioni rialzate lanciano i loro richiami sia per dichiararne la sovranità, che per attirare le femmine nel caso non fossero ancora accoppiati. Abitualmente il nido viene realizzato ad una distanza di 2 o 3 metri dal suolo, ma può benissimo trovarsi anche a 5 o 6, e consiste in una grezza piattaforme costituita da rami e rametti tenuti malamente assieme da erbe, sterpaglie, felci e muschio, nonché grossolanamente rifinito con foglie, penne e piumino. Occasionalmente può anche trovarsi a terra, all'interno di un albero cavo, sotto ad un grosso masso, su un costone roccioso a strapiombo, oppure utilizzare il nido abbandonato da qualche altro grosso uccello. La deposizione consiste mediamente in da 2 a 6 uova, mediamente 3-5, opache, bruno-rossastre con deboli macchie marrone scuro (Johnsgard, 1986. Le informazioni riguardanti i modelli di incubazione e il comportamento di cova della specie sono inadeguate ), incubate dalla sola femmina per circa 28 giorni con il maschio che rimane nelle vicinanze a fare la guardia anche durante le assenze della compagna, tuttavia una volta schiuse le uova si unisce alla famigliola e partecipa alacremente nell'allevamento dei piccoli che dopo un paio di giorni dalla nascita sono già in grado di compiere brevi voletti, e se sono così fortunati da sopravvivere alle intemperie ed ai numerosi nemici, dopo circa un mese e mezzo sono perfettamente in grado di badare a se stessi e di vivere autonomamente. Ciò nonostante capita spesso che restino con la madre o entrambi i genitori sino alla primavera successiva a quella della loro nascita quando con il sopraggiungere di una nuova stagione riproduttiva verranno costretti dagli adulti ad abbandonare il nucleo famigliare.
STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA: Cinque popolazioni sono conosciute dal Kohistan e dalla valle di Kaghan in Pakistan e dai distretti di Kishtwar , Chamba e Kullu in India, nonché da un'area a est del fiume Satluj in India. l tragopano occidentale è considerato uno dei più rari fagiani viventi. Nella valle del Kashmir è conosciuto come daangeer , a Chamba come phulgar e nella valle di Kullu come jujurana ("re degli uccelli"). Nel 2007 gli è stato concesso lo status di uccello di stato dell'Himachal Pradesh. La specie è minacciata da diversi fattori antropici in tutto il suo areale con 3500 - 5.000 individui, inclusa una popolazione riproduttiva in cattività nell'Himachal Pradesh che contava meno di dieci coppie ( alcuni affermano 3 dozzine ) nel 2012.
È uno dei quattro membri minacciati delle 11 specie di uccelli che sono interamente ristrette alla “Western Himalayas Endemic Bird Area” (Stattersfield et al., 1998). La specie è minacciata dal degrado e dalla frammentazione dell'habitat attraverso attività di sfruttamento commerciale come l'estrazione del legname, la ricerca di arbusti sotto il piano da parte del bestiame, la potatura degli alberi e la raccolta di legna da ardere (Gaston et al., 1983; Jandrotia et al., 1995). È stato segnalato che i disturbi sotto forma di allevatori e raccoglitori di funghi commestibili e piante medicinali (Gaston e Garson, 1992; Pandey, 1993) interferiscono con la nidificazione. Ulteriori minacce includono il bracconaggio per carne e ornamenti (Islam e Crawford, 1987; Chauhan e Sharma, 1991).
La specie è legalmente protetta in entrambi i paesi, India e Pakistan, che comprendono la sua distribuzione. È protetto ai sensi dell'Allegato I, dell'Indian Wildlife ( Protection ) Act 1972 e del Terzo Allegato [SEZIONE 2 (n) e 9 (ii)] che elenca gli uccelli e gli animali selvatici protetti durante tutto l'anno nel "Punjab Wildlife ( Protection, Preservation, Conservation and Management ) Act, 1974" del Pakistan. È elencato come "Vulnerabile" dal IUCN (C2a (i) ver 3.1) e nell'Appendice I della CITES. È stato identificato dalla Central Zoo Authority di Nuova Delhi per un programma di allevamento di conservazione pianificato e coordinato nell'Himachal Pradesh, con l'obiettivo a lungo termine di futuri rilasci in natura.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI e DIMORFISMO SESSUALE: Appartengono al genere Tragopan, Cuvier, 1829 ( Phasianidae ) con irrisolta filogenesi. Sulla base di una valutazione qualitativa riguardante il colore del piumaggio, Johnsgard (1986) indica che i tragopani costituiscono le superspecie Tragopan blythii-caboti e Tragopan melanocephalus-satyra-temminckii. Per contro, sulla base di analisi delle vocalizzazioni e dei modelli di esibizione sessuale, Islam e Crawford (1996, 1998) propongono la discendenza da un'unica popolazione ancestrale con le tre specie di tragopani strettamente imparentate distribuite centralmente (Satyr, Blyth's e Temmink's) che conservano caratteristiche primitive, mentre le due specie periferiche ( melanocephalus e caboti ) mostrano modifiche nelle vocalizzazioni e quindi separate in due gruppi distinti. Tuttavia, i risultati di studi filogenetici molecolari sul tragopano di Randi et al. ( 2000 ), suggeriscono che molto probabilmente la speciazione allopatrica è stata generata dalla frammentazione di una popolazione ancestrale diffusa più ampia o da dispersione e deviazione di due distinte popolazioni lungo le catene montuose dell'Himalaya e della Cina centrale che ha portato all'evoluzione delle attuali specie.
Fra tutte le specie di tragopani è senza dubbio quella che presenta le tonalità del piumaggio più scuro.
I maschio è tendenzialmente grigiastro-nero, riccamente macchiato di bianco con ocelli neri orlati di bianco ed un vistoso collare rosso così come è rossa la parte alta del petto; testa sulla cui sommità è presente una breve cresta; porzioni di pelle nuda rossa ali lati della faccia che vanno a congiungersi con una sorta di giogaia o sacca mandibolare posta sotto alla gola che risulta quasi invisibile in condizioni normali, cioè quando il maschio non si trova in uno stato di eccitazione. Sorprendente invece per quanto sia notevole durante il corteggiamento con la colorazione sfumante in varie tonalità di azzurro chiaro e cobalto brillante che verso il centro assume cromatismi intensi e spettacolari di blu tendente al violetto molto papillato, con i lati messi ancor più in evidenza da cospicue marcature viola purpuree che al culmine delle esibizioni può essere estroflessa ( gonfiata ) ed espandersi sino a coprire gran parte del petto, nel contempo sopra le zone orbitali vengono eretti in bell'evidenza due cornetti carnosi normalmente non visibili. Coda nerastra; iris ed il corto becco anch'essi nerastri, zampe di un delicato color cremisi con tarsi dotati di speroni.
Nella femmina il colore predominante di fondo è marrone in varie tonalità e sfumature. Iris e becco nerastri; zampe di un delicato color cremisi con tarsi privi di speroni o solo minimamente accennati.
VALORI FISICI:
MASCHIO: Lunghezza totale 65-75 cm.......lunghezza della coda 25-30 cm.......peso 1, 600-2, 300 kg.
FEMMINA: Lunghezza totale 55-65 cm.......lunghezza della coda 29-25 cm.......peso 1, 200-1, 500 kg.
STATO DI CONSERVAZIONE IN CATTIVITA': Tra il 1858 ed il 1981 sono stati importati in Europa circa 50 esemplari di Tragopan melanocephalus, tuttavia non si sono mai verificate delle riproduzioni ed attualmente, a causa anche delle enormi difficoltà burocratiche che comporta la detenzione dei soggetti appartenenti a questa specie, che invece di aiutare, scoraggerebbero chiunque, il loro numero probabilmente non supera la decina, e purtroppo destinato ad estinguersi in tempi molto brevi. Per cercare di contrastare un destino che appare sempre più segnato, si sta provando con alcuni progetti d'allevamento nei luoghi d'origine, allo scopo di ripopolare le aree a rischio, ma soprattutto sperando che non segua la sorte toccata al congenere Tragopan blythi.
CARATTERE e ADATTAMENTO ALLA CATTIVITA': I dati sino al momento sono scarsissimi, ma da quel poco che sappiamo il loro comportamento in cattività non è dissimile da quello dei congenere Tragopan temminckii e satyra.
ETA' RIPRODUTTIVA: Come per il congenere Tragopan temminckii, i maschi raggiungono la piena maturità sessuale nel corso del secondo anno di vita, anche se occasionalmente alcuni soggetti risultano parzialmente fecondi durante il primo. Per contro le femmine pur essendo anch'esse completamente mature al secondo anno possono già deporre entro i primi dodici mesi, e uova fertili se accoppiate a maschi adulti.
TIPO DI ACCOPPIAMENTO: Si presume che pratichino la monogamia, con i maschi che assistono nella cura dei pulcini (Ali e Ripley, 1968; Baker, 1930). Studi precedenti suggeriscono che vivano in coppia durante l'estate e piccoli gruppi in inverno ( Gaston, 1980; Whale, 1997 ). Sono altamente territoriali e occupano vaste aree nel corso della stagione riproduttiva. L'accoppiamento avviene generalmente nel periodo aprile-giugno ( Baker, 1932; Johnsgard, 1986 ), con la deposizione che inizia a metà maggio e si estende fino alla fine di giugno ( Roberts, 1991 ).
PERIODO RIPRODUTTIVO: Di norma in marzo i maschi danno il via ai rituali di corteggiamento, mentre l'inizio deposizione si verifica solitamente entro la prima metà di aprile, con il periodo riproduttivo che nel suo complesso può protrarsi sino alla fine maggio inizio di giugno, nel caso le uova vengano levate.
TIPO DI NIDO: Esattamente come per i congenere.
UOVA DEPOSTE STAGIONALMENTE: Di norma vengono deposte in 6-8 settimane da 3 a 5 uova. Purtroppo non esistono dati riguardanti produzioni maggiori nel caso vengano regolarmente levate, cosa che invece avviene abitualmente nei centri d'allevamento, non potendo il più delle volte far affidamento sulla cova naturale delle preziosissime uova.
INCUBAZIONE e SCHIUSA: L'incubazione delle uova mediamente si protrae per circa 28 giorni, purtroppo non esiste una bibliografia riguardante l'allevamento in cattività di questa specie, ma è tuttavia presumibile che non si discosti molto da quello dei congenere Ttragopan temminckii e satyra.
ALIMENTAZIONE PER PULCINI e FAGIANOTTI: Esattamente come per il congenere Tragopan temminckii.
ALIMENTAZIONE PER ADULTI e RIPRODUTTORI: Esattamente come per il congenere Tragopan temminckii.
PULCINAIA e PARCHETTI PER SVEZZAMENTO: Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Pulcinaia e parchetti per svezzamento.
VOLIERA PER ADULTI: Esattamente come per il congenere Tragopan blythi.
Per ulteriori informazioni e foto vedere in < TRAGOPAN MELANOCEPHALUS - PLUS >
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Tragopan melanocepahalus femmina....da - Autore: Prashant Chauhan Negi