- GAllus SONNErati <Plus> -
Gallus sonnerati illustrazione
Il testo, sino a "Riassumendo", è tratto, tradotto e sitetizzato dalla " A Monograph of the Pheasants" Volume II del 1921 di Di William Beebe
Gallus sonnerati ( Gallo grigio di Sonnerrat ).........Temminck.....1813
Nomi specifici: sonnerati, da M. Sonnerat che per primo descrisse il gallo e la gallina. Inglese: Gray o Junglefowl di Sonnerat. Francese: Coq Sonnerat. Tedesco: Sonnerat-huhn. Nativo: Komri, Monte Abu; Giungla Murghi (Hindustani) India centrale; Ran-kobada [maschio], Ran-kobadi [femmina] {Mahrati) Gamma Sahyadri; Parda Komri (Gondhi) Distretto di Chanda; Kombadi, Deccan; Adanikode (Telegu); Katu-koli (Tamil); Kol, Kad-koli (canarese), Mysore.
Sinonimi:
Coq et Poule sauvage des Indes Sonnerat, Voy. Ind. Orient, II. 1782, p. 148, pls. 94, 95.
Wild Cock Latham, Gen. Syn., II. 1783, p. 698.
Phasianus gallus Scop. (nec Linn.), Del Flor. et Faun. Insubr., pt. II. 1786, p. 93; Gmelin, S.N. I. pt. II, 1788, p. 737; Latham, Ind. Orn., II. 1790, p. 625; Bonnat. Tabl. Encycl. Méth., I. 1791, p. 180, pl. 86, figs. 4, 5.
Sonnerat’s Wild Cock Latham, Gen. Hist., VIII. 1823, p. 181.
Gallus sonnerati Temminck, Pig. et Gall. II. 1813, p. 246, III. 1815, p. 649; Steph. in Shaw’s Gen. Zool., XI. 1819, p. 200, pl. 12; Temminck, Pl. Col., V. 1823, pls. r and 2, Nos. 232, 233; Vieillot, Gal. Ois., II. 1825, p. 26; Griff. ed. Cuv., III. 1829, p. 19; Lesson, Traité d’Orn, 1831, p. 492; Sykes, Proc. Zool. Soc., 1832, p. 151 [W. Ghauts]; Schinz, Nat. Abbild. Vog., 1833, p. 243, pl. 94; Jard. Nat. Lib. Orn. 1834, p. 186, pls. XI. and XII.; Gray, List of Birds, pt. III. Gall. 1844, p. 27; id. Gen. B., III. 1845, p. 499; Blyth, Ann. Mag. N. H., XX.
Un poco di storia: col nome di Coq et Poule sauvage des Indes ( Gallo e gallina selvatici dell’India ) possiamo riconoscere il Gallo grigio della giungla in “Voyage aux Indes Orientales et a la Chine” ( Viaggio nelle Indie Orientali e in Cina ) di Mon. Sonnerat, "Fait par ordre du Rot, depuis 1774 jusguwen 1781." ( “Realizzato per ordine del Re, dal 1774 al 1781” ). Fornisce una descrizione lunga e sconclusionata sia del gallo quanto della gallina, e un'incisione in bianco e nero che mostra vagamente le piume di ceralacca, ma nulla in riguardo alle loro abitudini. La sua conclusione finale, seppur del tutto errata, è che questa rappresenti il progenitore delle nostre razze di pollame domestico. Altri autori, copiano semplicemente quanto presupposto da Sonnerat o ne amplificano i fatti peggiorando ulteriormente le cose. Pressoché tutti concordavano con la sua teoria della discendenza, finché Temminck nel 1813 dimostrò in modo conclusivo che si tratta di un errore e nomina la forma in questione in onore del suo primo descrittore, Gallus Sonnerati.
Distribuzione: India occidentale, centrale e meridionale.
Distribuzione generale: la specie è generalmente distribuita nell'India meridionale. Il suo confine settentrionale può essere approssimativamente definito: valle del Godavari dalla sua foce sulla costa orientale fino all'affluente settentrionale, l'Indravati. Dopo il proseguimento per un certo tratto lungo la valle di quest'ultimo fiume, la linea della distribuzione settentrionale conduce irregolarmente verso nord-ovest a raggiungere i distretti di Bhandara, Seoni e Pachmarhi fino al fiume Narmada ( precedentemente noto anche come Narbada o anglicizzato in Nerbudda) che scorre verso ovest. A circa centoventicinque miglia dal Mar Arabico, si estende in uno stretto lembo di territorio verso nord attraverso i monti Vindhya e Mahikanta fino al monte Abu, e di lì si trovano in pochi e meno numeri a una certa distanza più a nord. tra i Colli Aravalli il record più settentrionale è di circa 26° N. Lat.
A sud i suoi luoghi di ritrovo sono delimitati solo dal mare, le cinquanta miglia d'acqua tra la terraferma e Ceylon formano una barriera che divide due specie distinte di uccelli della giungla. Come gli altri uccelli del suo genere, il Uccello della giungla grigio non ama i tratti pianeggianti, aperti e coltivati. Quindi entro i limiti dell'India meridionale vi sono vaste aree dalle quali l'uccello è completamente assente. Nella giungla, o nei paesi collinosi e accidentati, sono ampiamente distribuiti, con centri di abbondanza nelle catene montuose più ampie, come i Ghati occidentali, i Satpura, i Nilgiri, i Puhney, gli Shervaroy e gli Anamalais.
Note generali: registrazioni e studi indicano che il periodo riproduttivo si protrae da ottobre a luglio. Ad esempio: nel Nilgiris marzo e aprile; Ootacamund, da ottobre a novembre e dicembre; Coonor maggio e giugno; Satara, marzo e aprile; Mysore, da novembre a luglio; Monte Abu, da marzo a metà giugno; Kanara, da ottobre ad aprile. Esiste anche una registrazione da South Travancore di un nido con uova trovato il 20 agosto.
Il corteggiamento del Gallus sonnerati non differisce in nessun particolare essenziale da quello del Gallus gallus. L'approccio, l'inizio e il climax, cioè il culmine degli atteggiamenti, sono del tutto simili.
Nonostante alcune argomentazioni contrarie, risultano combattivi e coraggiosi quanto i Gallus gallus, ed i loro speroni ben sviluppati mostrano quanto i loro incontri debbono essere lontani da innocue giostre. Uno scrittore dei Nilgiri afferma che la loro combattività è qualcosa di incredibile. “Una volta, mentre mio fratello era fuori a caccia, udì nella giungla vicino a lui le particolari note sommesse che i galli emettono quando combattono. Dopo alcuni minuti il suono cessò, e quando raggiunse il punto da cui provenivano i suoni, trovò due galli morti e uno dei suoi cani accanto a loro. Esaminando gli uccelli, scoprì che entrambe le loro teste portavano i segni dei denti del cane, il che poteva essere spiegato solo con la supposizione che fossero così occupati a combattere da non accorgersi del suo avvicinarsi, e nel contempo tanto vicini che nel mentre si beccavano ferocemente l'un l'altro teste, il cane riuscì ad agguantare entrambe contemporaneamente; perché se ne avesse acchiappata solo uno, l'altro gallo sarebbe fuggito prima che potesse sferrare un secondo morso. Gli incontri si svolgono solitamente al mattino, subito dopo l'inizio delle intimidazioni sia figurate che vocali. Un gallo accoppiato sembra avere un ritmo particolare e lancia le sue sfide alari e vocali dal suo trespolo, aspettando l'accettazione e l'avvicinamento di un eventuale rivale. Solitamente però, due galli stanno a breve distanza l’uno dall’altro cantando e sfidandosi continuamente giorno dopo giorno senza però attaccare preoccupandosi solo di difendere la porzione di territorio prescelto le la loro compagna. Per contro, maschi non accoppiati sono probabilmente i veri aggressori, la cui avanzata fa precipitare il figurato in vera battaglia. Simili comportamenti sono osservabili durante il periodo dei monsoni, mentre altre stagioni gruppi misti con galli e galline vivono temporaneamente associati nel nutrirsi, senza alcuna manifestazione di ostilità tra i galli.
Tipo di accoppiamento. - Di norma parrebbero praticare le monogamia, sebbene in determinate circostanze un gallo possa accoppiarsi con due o tre galline, sia in regime di poligamia stretta o sequenziale, è presupponibile che sia l'eccezione, e non la regola, o perlomeno definibile un comportamento insolito. Sebbene il gallo, salvo rare eccezioni, non si dedichi alla cova, incombenza lasciata alla sola femmina, mantenendosi anche a notevole distanza dalla compagna, quando schiudono le uova si unisce spesso alla famigliola aiutando nella ricerca del cibo. Atteggiamento difficilmente osservabile in caso di poligamia.
Nido. - Entro ristretti limiti, il nido stesso risulta piuttosto variabile. Tuttavia, il più delle volte è costituito da una semplice depressione naturale del terreno, priva di qualsiasi rivestimento, così come può contenere resti di foglie, erba o muschio che vi si trovavano quando venne scelto dalla gallina. Di norma la femmina raspa una cavità, quasi sempre addossata al tronco di un albero o riparata sotto a qualche cespuglio, rifinita con foglie morte e piume. Esistono numerose registrazioni di uova deposte in coma a ceppi marcescenti, da 60 a 120 cm., dal suolo Sembra infatti che questa sia un’abitudine in costante aumento, ed è interessante in quanto si discosta radicalmente dalla abituale nidificazione di questo gruppo.
Quando si confrontano le varie registrazioni relative al numero di uova, sembra esserci una gradazione molto significativa da nord a sud, segnando un aumento regolare. Parrebbe che a Kanara non ce ne siano mai più di quattro per nido, solitamente tre; questo test è stato applicato a molti nidi rinvenuti all'inizio della stagione e con uova in procinto di schiudersi, liberando così le registrazioni dalle possibili presupposizioni riguardanti sia una seconda covata, quanto di una deposizione incompleta. A sud del Monte Abu, il numero medio sembra essere da sei a sette, mentre nel Nilgiris e verso sud si registrano da otto a nove a tredici. Se ciò sia dovuto o meno all'aumento del numero di pericoli, è un'ipotesi interessante. A questo proposito è significativo notare che i soggetti che albergano nella parte settentrionale dell'areale sembrano più grandi e più pesanti di quelli dell'estremo sud.
C'è una grande variazione nel colore e nella dimensione delle uova, e quando si confrontano gli estremi non si potrebbe mai supporre che siano state deposte dalla stessa specie. Un uovo può mostrare forma ovale allungata, con guscio bianco crema chiaro simile a quello di gallina domestica; al suo estremo un altro è caratterizzato da ampio ovale, e di un color cuoio intenso o caffè latte, con consistenza ruvida, profondamente e densamente bucherellata, al pari del guscio del guscio di un uovo di pavona. Con tutte le gradazioni intermedie, alcun delle quali si mostrano ovunque fittamente punteggiate di rosso brunastro. Le uova variano da 43 a 51 mm. di lunghezza e da 31 a 38 di larghezza, con una media di 47 x 34 mm.
Diversi osservatori mi scrivono che almeno al nord ci sono prove che due covate vengano allevate in una stagione. Ritengo che ciò sia piuttosto dubbio, e probabilmente dovuto al fatto che sono state riscontrate covate tardive conseguenti alla distruzione della prima deposizione delle uova. Nel nord, due sembrano essere il numero abituale di giovani allevati fino alla maturità, mentre nel sud ho avuto tre segnalazioni di giovani cresciuti a metà in famiglie di quattro, quattro e sei rispettivamente.
I pulcini sono in grado di badare a se stessi subito dopo la schiusa, nascondendosi al messaggio di avvertimento della madre accovacciandosi oppure correndo sotto le foglie o tra ciuffi di bambù. Non molti giorni le minuscole penne delle ali sono sufficientemente sviluppate da sostenerli. Tuttavia, ancor prima di essere sufficientemente forti per sollevarsi da terra si arrampicano, aiutandosi con piedi e ali, su bassi arbusti e cespugli utilizzando, questa sorta di trampolino, come rampa di lancio dalla quale saltano coraggiosamente compiendo brevi voletti.
All'analisi, il gozzo di un pulcino era pieno di morbida materia vegetale, alcuni minuscoli scarafaggi ed un'unica piccola falena. I colori e disegno giallo-camoscio con l'ampia linea nera che attraversa la testa e l'apertura oculare, occhio, sono strategicamente di grande utilità in quanto spezzano il contorno generale della sagoma avvicinandosi alle tonalità dei detriti che si trovano sul suolo della giungla. Questa peluria cede rapidamente il posto all'abito giovanile, e la prima muta annuale porta l'individuo alla livrea da adulto. Circa a giugno o luglio i vecchi galli iniziano a mutare le piume e talvolta perdono anche le penne della coda più lunghe, con le prime subito sostituite da altre corte e temporanee. Più avanti nel corso dell'anno, queste corte penne d'eclissi vengono sostituite con il risplendente manto biancastro o giallo, ed entro ottobre l'intero piumaggio è completato.
Descrizione dettagliata.- Nel maschio adulto la sfumatura della testa è limitata ad una stretta linea di piume rossastre, piuttosto ricurve tra la cresta e l'apertura oculare, oltre ad un piccolo ciuffo arrotondato di piume bianco-argentate che compongono le copritrici auricolari. Il viso, mento e gola appaiono nudi pur essendo uniformemente, seppur sottilmente, ricoperti da una scarsa crescita di filo-pennacchi, ciascuno costituito da un semplice fusto simile ad un capello, o dotato di numerose punte rudimentali. Immediatamente dietro la cresta le piume assumono il carattere del manto nel suo insieme. «le più minute mostrano una piccola macchia piatta simile a smalto, incorniciato di nero, con la base della piuma bianca. Man mano che procediamo all'indietro sul collo, le piume diventano più complesse. Le piume più lunghe superano abbondantemente i 100 mm. di lunghezza e infilati lungo il centro della paletta mostrano fino a quattro macchie distinte, specializzate, simili a smalto. Questo non è in alcun senso un ingrandimento del rachide o dell'asta, ma una solidificazione o cornificazione del vessillo nel suo complesso. Le punte confluiscono tutte in quest'area e ne emergono distalmente, invariate per quanto riguarda la loro posizione nell'aletta nel suo complesso. La similitudine della ceralacca è perfetta. Se si prendesse una piuma normale e si lasciassero cadere quattro gocce di ceralacca ad intervalli lungo l'asta, lasciando che si estendano su circa metà della larghezza della banderuola, le macchie delle piume sarebbero perfettamente imitate. La macchia cerosa terminale presto si sfilaccia e si spacca, e quando l'usura diventa così evidente, presenta l'aspetto del margine di una fronda di palma.
Le piume hanno un'ampia frangia disintegrata grigia, il resto della piuma è marrone scuro o nero. Le macchie nascoste sono sempre di un bianco puro, ma la cera terminale può essere bianca o tinta di pigmento fino a diventare di un giallo ocra intenso. La parte libera e non modificata della paletta può essere frangiata di grigio fino all'estremità, oppure anch'essa può essere fortemente macchiata di giallo. Gli estremi di questi due colori fanno sì che gli uccelli abbiano un aspetto molto diverso, ma la variazione non dipende né dall'età né dalla località. A volte c'è un accenno di una quinta area prossimale di specializzazione, e spesso questa è così rudimentale che la modifica ha interessato solo il pigmento, essendo il nodo bianco, ma del tutto normale nella struttura. Le parti scure della maggior parte delle piume più lunghe sono fortemente lucidate di viola e porpora.
Le piume, oltre ad estendersi all'indietro su tutto il piumaggio del mantello, si prolungano attorno ai lati del collo nudo fino quasi a incontrarsi davanti sulla parte inferiore del collo. Sulla parte inferiore del collo posteriore le mantelline cedono bruscamente il posto al normale piumaggio del mantello. Queste e la maggior parte delle penne del corpo e delle copritrici alari minori sono marrone scuro o nere, opache in alcuni individui, in altri lucidate di porpora, con bordi stretti di grigio e con strisce bianche ancora più strette. A volte sono presenti notevoli chiazze grigie nell'area scura, indipendentemente dall'età, ma di solito queste si perdono negli uccelli completamente adulti.
La lucentezza viola è accentuata sulle penne della groppa, e in aggiunta compaiono una serie di piccoli ornamenti simili a cera, e la frangia visibile è di un profondo rosso-arancio. Le copritrici superiori più corte sono bronzo-viola, quelle più lunghe blu-violacee, con una fascia marginale verdastra. Le penne della coda sono nere lucidate di verde-bluastro, su entrambe le tele nella parte centrale, solo sulla tela esterna delle timoniere laterali.
Sulle copritrici alari mediane è presente un'altra zona estremamente specializzata; semmai ancora più estremo di quello delle piume. L'area smaltata è così estesa che negli uccelli a piumaggio completo forma una zona ampia e solida attraverso l'ala. La parte prossimale è formata da penne che presentano solo la punta della struttura cerosa, mentre nella parte posteriore di questa zona alare le penne sono solidamente cornificate per circa 30 mm. della loro lunghezza, l'intera parte distale della paletta risulta così influenzata, ed il colore è un ricco ocra. Dove qualsiasi parte della porzione visibile dell'aletta è libera, è rosso-arancione. Le copritrici primarie maggiori sono opache, marrone scuro, mentre quelle che proteggono le secondarie sono lucidate di viola, con solo un segno bianco ad indicare la specializzazione nelle piume adiacenti. Remiganti bruno-nere, le primarie leggermente orlate di grigio chiaro e le secondarie lucidate di verdastro.
Parti inferiori come il dorso, ma con molto più bianco-grigiastro sulle frange e strisce del gambale mentre posteriormente il nero si restringe a due larghe bande longitudinali. Una macchia di piume ai lati del ventre e sui fianchi mostra la tendenza a formare un'altra zona di specializzazione, ma si tratta solo di abbondante pigmento rosso-arancio, con poca o nessuna solidificazione o cornificazione del vessillo.
Cresta, bargigli, pelle nuda della testa, del mento; e gola in rosso molto intenso nella stagione del corteggiamento, estendendosi spesso fino al collo sotto la copertura delle piume; mandibola superiore bruno scuro o nera, più chiara all'estremità; corno giallastro la mandibola inferiore. Iridi, da rosso chiaro, a rosso-arancio, al giallo.; quando colorati, zampe e piedi si mostrano rosso salmone con artigli neri. Dopo la morte e fuori della stagione riproduttiva, predomina una tonalità giallastra.
Lunghezza, da 700 a 800 mm.; culmen dalla narice, 16 ; ala, 240; coda, 380; tarso, 77 ; dito medio e artiglio, 64; sperone lungo, sottile distalmente e molto curvo, 30 mm., in lunghezza.; peso da 0,700 kg a 2,200 Kg..
Variazioni e mute annuali.- Dall'esaminazione di una vasta serie di pelli, alcune provenienti da aree di giungla fitta e umida, mentre altre da regioni semiaride, non si riscontrano differenze di colore. Tuttavia, serve sottolineare la notevole variazione nei singoli galli, senza riguardo all'età o località. Ciò si evince maggiormente sulle mantelline sulle quali la macchia terminale smaltata può essere bianco puro o giallo ocra intenso. Inoltre nei galli della stessa età il piumaggio del corpo può talvolta mancare della lucentezza iridescente, mentre la quantità di bianco varia entro ampi limiti. L'assenza di lucentezza e l'eccesso di bianco possono essere anche segni di immaturità.
In giugno o luglio, al termine della stagione, le piume iniziano a cadere. Questa fase è di grande interesse essendo relativa ad una muta eclissante di breve durata. All'indietro, dalla fronte alla parte inferiore del collo, e attorno, quasi incontrandosi sulla zona ventrale del collo, le piume cadenti vengono subito sostituite con altre nere. Quelle sulla testa mostrano strisce bianche simili a capelli, con le più grandi leggermente lucidiate di viola. Non vi è alcuna traccia delle macchie cerose specializzate, così come l’intero aspetto del gallo è alterato. Le piume nere vengono mantenute finché non inizia la regolare muta annuale, circa tre mesi dopo, quando queste, con il resto della livrea, comprese le ali, vengono sostituite con nuove splendide piume. La perdita precoce delle lunghe penne centrali della coda è irregolare. Spesso in questa stagione vengono spezzate a causa dell'usura dovuta al periodo battagliero e riproduttivo, in modo che non sporgano oltre le altre timoniere più corte. Di dieci esemplari in piumaggio eclissante, sei avevano le penne così troncate, e quindi evidentemente mutate; in altri due erano presenti e intere, sebbene molto usurate, in questo caso il piumaggio eclissale mostrava già segni di caduta. In altri due uccelli le penne centrali della coda erano cadute con anche una o due delle altre timoniere accidentalmente perse da un lato, dimostrando che la muta regolare delle penne caudali, dall'esterno verso l'interno, non era ancora iniziata.
Non sembra quindi esserci alcun fondamento per credere nell'affermazione ampiamente ripetuta secondo cui la coppia centrale di penne della coda cade simultaneamente con le piume. Dopo due o tre mesi, nel corso dell'autunno, tutti gli ornamenti vengono nuovamente assunti mediante una seconda muta di queste penne.
Nella femmina adulta le piume sulla testa si mostrano marrone o arancione opaco, che sfumano in ruggine o rossiccio sul collo e mantello, impallidendo in bianco ocra sul mantello posteriore. Entrambe presentano due ampie linee longitudinali nere che si estendono lungo il vessillo. Tutto il restante piumaggio superiore, assieme alle copritrici alari e porzione visibile delle secondarie, è una fine screziatura o vermiculatura di colore sabbioso o rossiccio bruno e nero; dorso, copritrici minori e mediane con una vistosa striatura bianca sul rachide simile ad un pelo. Primarie marrone opaco. Timoniere nere, leggermente lucidate di verdastro, la coppia centrale con una screziatura marginale bruno-rossastro.
Il viso è ricoperto da una scarsa crescita di piume marroni, il mento e gola con piumaggio bianco leggermente più denso. Disegno ventrale costituito da un'area centrale bianca e ampio bordo nero o marrone scuro. Il bianco aumenta posteriormente assorbendo a metà ventre il colore marginale scuro. Tuttavia, il centro del vessillo presenta una notevole screziatura della zona bianca, sotto forma di due linee longitudinali irregolari. Copritrici inferiori marrone scuro, con una piccola macchia terminale bianca.
Cresta molto rudimentale, 3 o 4 mm., in altezza, leggermente dentellata. Gli speroni sono noduli corti e arrotondati. Mandibola superiore marrone corno scuro; inferiore bianco-giallastro. Iride dal rosso al giallo; pelle del viso rossastra, mai così brillante come nel gallo. Gambe e piedi giallo brunastro, più scuri sulle dita. Lunghezza, 380 mm.; culmen dalla narice, 19 ; ala, 200; coda, 145; tarso, 63; dito medio e artiglio, 50 mm. Peso da 0,700 kg., a 0,800 kg..
Pulcino. - Redini in un pulcino di una settimana, linea che si estende all'indietro attorno al bordo delle palpebre, copritrici superiori e intorno alla nuca, marrone cioccolato fondente. Un disegno a forma di V, con apice sulla porzione mediana della corona, che si estende all'indietro fino alla nuca, dove incontra le due linee facciali laterali, è marrone cioccolato fondente, con una stretta linea di confine nera. Tutto il resto della testa, collo e petto in giallo cuoio. Mento e gola bianco crema. La fascia color cioccolato prosegue in modo uniforme lungo la schiena fino alla groppa. Il mantello laterale, le ali anteriori e fianchi di colore bruno o fulvo. Le nascenti scapolari e copritrici alari presentano apici bianco-grigiastri. Dalla metà della schiena alla groppa, la fascia centrale color cioccolato è fiancheggiata da due strisce bianco crema di larghezza leggermente inferiore, e all'esterno di queste è delineato un altro paio di strette linee color cioccolato. Superficie inferiore e cosce di colore bianco crema. Penne delle ali sabbia chiaro punteggiate di marrone più scuro.
Culmen dalla narice, 5°55 mm.; ala, 55; coda, 18; tarso, 20; dito medio e artiglio, 19 mm.
Piumaggio giovanile. - Quando la peluria della testa viene eliminata, è sostituita da una crescita piuttosto densa di piume bruno-nere. La cresta in questo periodo è piccola e arrotondata, esattamente come quella della gallina adulta. Le piume della testa e del collo non mostrano alcun accenno alla successiva specializzazione, né assomigliano alle penne corrispondenti della femmina, ma sono molto simili all'eclissi post-nuziale nella quale il gallo adulto muta ogni anno. Sono nere, con una debole lucentezza violacea, ampia frangia grigiastra o arrugginita e striatura molto stretta. Il mantello inferiore, dorso e groppa mostrano in qualche modo lo stesso disegno generale, ma mancano di lucentezza e presentano chiazze avventizie molto più numerose. La frangia grigia è molto più bianca.
Primarie marrone chiaro, ma le parti visibili delle copritrici maggiori e secondarie fittamente screziate e vermiculate di marrone sabbia. Le copritrici mediane sono le più interessanti in quanto mostrano macchie cerose ben sviluppate di colore giallo ocra sfumature terminalmente di rosso-arancio, suggerendo che questa zona di specializzazione è più antica delle altre. Penne della coda e secondarie, molto screziate. Parti inferiori molto simili al piumaggio del gallo adulto, con i colori meno distinti e separati. A volte viene mostrata una leggera sfumatura arancione sui fianchi.
Nel sub-adulto sia le iridi quanto zampe e piedi sono bruno-giallastri. Mandibola superiore brunastra, più opaca che nell'adulto, mentre quella inferiore è giallastra. Cresta e pelle del viso rosa. Lunghezza, 380 mm.; culmen dalla narice, 14; ala, 200; coda, 125; tarso, 70; dito medio e artiglio, 55 mm.
Prima muta annuale o post-giovanile. - Con questa muta viene ottenuto il piumaggio adulto, differenziandosi dal piumaggio giovanile per l'acquisizione delle piume specializzate e penne centrali della coda. Vi è tuttavia una grande variazione nella quantità di schiarimento del piumaggio, e nei soggetti precocemente mutati il manto ceroso si presenta sviluppato molto imperfettamente con il piumaggio generale del corpo e penne delle ali molto screziati di marrone o sabbia.
Riassumendo: Il pulcino presenta modelli e colorazioni molto distinti e le penne delle ali spuntano rapidamente in modo che possa volare poco tempo dopo la schiusa.
Il piumaggio giovanile di entrambi i sessi assomiglia a quello della femmina adulta, con solitamente un accenno di macchie di ceralacca sulle copritrici alari mediane del gallo.
Un gallo adulto nel piumaggio eclissale presenta le piume del collo specializzate sostituite con le nere. Questa muta parziale si protrae solo per tre mesi dopo la stagione riproduttiva.
Gallus sonnerati ( Gallo grigio di Sonnerrat ).........Temminck.....1813
Nota: nella prima foto uno stupendo Gallus sonnerati , mentre nella N° 2, ingrandimento della N° 1, si possono apprezzare le aree fenotipiche più caratterizzanti questa specie riguardanti le lancette che compongono la mantellina del collo, losanghe sulle copritrici alari minori e, anche se non evidenziate in queste immagini, le lancette che sul groppone alla base delle copritrici caudali.
Foto da : 1 Autore: Sai Adikarla ( foto visibile su www.flickr.com e www.commons.wikimedia.org ( località indicata dal fotografo: 1 Kerala 18-01-2015 India )
1 - Gallus sonnerati 2 Gallus sonnerati - particolare di lancette e losanghe
Gallus sonnerati
Foto da : 1 www.www.theoutbackexperience.in Autore: Phillip Ross - 2 Autore: Eric Sohn Joo Tan/BIA ( località indicate dai fotografi: 1 <no info> - 2 Kerala 22-05-2017 India )
1- Gallus sonnerratii ( maschio adulto ) 2 - Gallus sonnerratii ( maschio adulto )
Gallus sonnerati
Foto da: 1 www.birdsofgujarat.co.in - 2 S. S. Suresh ( Località indicate dai fotografi: 1 Pankaj Maheria. Vansda National Park, Navsari, Gujarat 07-02-2021 India - 2 Thattekkad, Ernakulam, Kerala 12-02-2018 India )
1 - Gallus sonnerratii ( femmina adulta ) 2 - Gallus sonnerratii ( femmina adulta )
Gallus sonnerati
Nota: come da variazione riscontrabile nelle pelli a fondo pagina, i galli ritratti nelle 3 foto sottoposte mostrano un'ottima quantità di pigmento giallo cadmio, o per alcuni color cera d'api, sulle lancette del mantello, ed è presumibile, nonostante non siano completamente visibili, che anche quelle del groppone presentino un simile cromatismo. Così come il ricco giallo oro carico che caratterizza le losanghe delle coperture alari minori. Va altresì detto che di norma solo dopo il primo anno di vita questa lamella apicale ha colorazione gialla, poiché dapprima è biancastra.
Foto da : Autori: 1 Christopher Sloan - 2 H. Nambiar - 3 Eldhose K. V. ( località indicate dai fotografi: 1 Thattekad , near Punnekkad, Ernakulam, Kerala 05-05-2015 India - 2 Pathanamthitta, Kerala 03-02-2024 India - 3 Ernakulam, Kerala 16-01-2020 India )
1 - Gallus sonnerratii 2 - Gallus sonnerratii 3 - Gallus sonnerati
Gallus sonnerati
Nota: contrariamente alla precedente serie fotografica, e come da variazione riscontrabile nelle pelli sia menzionate nella descrizione, quanto a fondo pagina, i galli ritratti nelle 3 foto sottoposte mostrano la quasi mancanza di pigmento giallo cadmio, o per alcuni color era d'api, sul mantello. Così come la scarsa intensità del giallo-oro sulle losanghe delle coperture alari minori. In merito a quanto sopra suggerito riguardante la colorazione gialla di lancette e ornamentali assunta dopo il primo anno di vita, com'anche osservabile attraverso la livrea delle pelli a fondo pagina, i tre galli delle foto sottoposte, a giudicare da fattezze, portamento, speroni ecc., parrebbero adulti ben oltre i 12 mesi di vita.
Foto da : 1 www.manojcsindagi.in Autore: Dr Manoj C. Sindaji - 2-3 www.inaturalist.org Autore: 2-3 Avinash Bhagat ( località indicate dai fotografi: 1 <non info> - 2-3 Tadoba, Maharashtra 06-06-2014 e 04-06-2017 India )
1 - Gallus sonnerratii 2 - Gallus sonnerratii 3 - Gallus sonnerati
Gallus sonnerati ( sintetico schema della crescita dall'uovo a subadulto )
Foto da : Autori: 1 Amit Bandekar - 2 Prabhakar Gujarappa - 3 Kshounish Ray ( località indicate dai fotografi: 1 Bhagwan Mahavir WLS, South Goa 26-04-2010 India - 2 Shivamogga, Karnataka 04-03-2018 India - 3 Nagarahole NP, Kodagu, Karnataka 12-04-2009 India )
1 - Gallus sonnerratii ( femmina in cova ) 2 - Gallus sonnerratii ( chioccia con pulcini ) 3 - Gallus sonnerati ( pulcinotto )
Gallus sonnerati
Foto da : 1 Autore: Chi-Lien (綺蓮) Hsueh (薛) - 2 www.inaturalist.org Autore: Alfred Daniel J - 3 Autore: Uday Agashe ( località indicate dai fotografi: 1-3 Thattekkad Bird Sanctuary, General Area, Ernakulam, Kerala 17-01-2014 e 16-12-2018 India - 2 Wardha, Maharashtra 06-10-2019 India )
1 - Gallus sonnerratii ( chioccia con pulcinotti ) 2 - Gallus sonnerratii ( galletto immaturo ) 3 - Gallus sonnerati ( chioccia con femmina immatura )
Gallus sonnerati
Foto da : 1 Autore: Jyoti Rani Ahlawat - 2-3 www.inaturalist.org Autori: Kishore T e Sudheesh Muraleedharan ( località indicate dai fotografi: 1 Bheemeshwari Adventure and Nature Camp-Junglelodges, Mandya, Karnataka 13-10-2019 India - 2 Mahbubnagar, Telangana 01-03-2019 India - 3 Thattekad Bird Sanctuary, Idukki, Kerala 12-03-2022 India )
1 - Gallus sonnerratii ( coppia di immaturi ) 2 - Gallus sonnerratii ( galletto sub.adulto ) 3 - Gallus sonnerati ( gallo sub-adulto )
Gallus sonnerati - in piena fase fase eclissale
Nota: in base a quanto suggerito dalle varie fonti citate, la muta eclissale nell'emisfero boreale dovrebbe iniziare alla fine di maggio inizi di giugno, e terminare, più o meno, a settembre. Presumibilmente, tale constatazione è dovuta all'osservazione di soggetti in cattività in quanto allo stato naturale parrebbe, perlomeno da quello che "raccontano" le immagini ( vedere a seguito ), non corrisponda realtà. Ciò è probabilmente riferibile, come nel caso del periodo riproduttivo, al clima favorevole con temperature piuttosto stabili e minime variazioni nel corso di tutto l'anno.
Foto da : Autori: 1 Evan Mistur - 2 Anonymous ( località indicate dai fotografi: 1 Thattekad--near Hornbill Camp, Ernakulam, Kerala 06-07-2023 India - 2 Halkar, Uttara Kannada, Karnataka 21-06-2023 ndia )
1 - Gallus sonnerratii in piena fase eclissale 2 - Gallus sonnerratii in piena fase eclissale
Gallus sonnerratii - al termine della fase eclissale
Foto da : 1 www.inaturalist.org Autore: Guru Prasad - 2 Autore: AC Verbeek ( località indicate dai fotografi: 1 Kodagu, Hathugattu Forest, Karnataka 04-09-2023 India - 2 Nagarhole Park, safari, Mysuru, Karnataka 20-09-23 India )
1 - Gallus sonnerratii al termine della fase eclissale 2 - Gallus sonnerratii al termine della fase eclissale
Gallus sonnerratii - Foto 1 - inizio fase eclissale o muta post eclissi - Foto 2: inizio muta dopo fase eclissale ?
Nota: in base a quanto suggerito dalle varie fonti citate, la muta eclissale nell'emisfero boreale dovrebbe iniziare alla fine di maggio inizi di giugno, e terminare, più o meno, a settembre/ottobre. Presumibilmente, tale constatazione è dovuta all'osservazione di soggetti in cattività in quanto allo stato naturale parrebbe, perlomeno da quello che "raccontano" le immagini ( vedere date indicate dai fotografi per le due foto sottoposte ), non corrisponda realtà. Ciò è probabilmente riferibile, come nel caso del periodo riproduttivo, al clima favorevole con temperature piuttosto stabili e minime variazioni nel corso di tutto l'anno.
Foto da : 1 www.avocet-peregrine.com Autore: Aidan Fonseca - 2 Hetali Karia ( località indicate dai fotografi: 1 Bondla Wildlife Sanctuary, North Goa, Goa 02-11-2022 India - 2 Valparai--Varattuparai, Coimbatore, Tamil Nadu 09-09-2023 India )
1 - Gallus sonnerratii inizio fase eclissale o muta post eclissi ? 2 - Gallus sonnerratii inizio muta dopo la fase eclissale ?
Gallus sonnerratii ( Gallo grigio di Sonnerrat ).........Temminck.....1813
Foto da: Autori: 1 Birds - 2 A. Al-Sirhan - 3 Eranakulam Dist ( Indian Bird )
1 Gallus sonnerratii 2 Gallus sonnerratii 3 Gallus sonnerratii
Gallus sonnerratii ( pelli )
Foto da : 1 - 2 - 3 James Pfarr
Foto 1 e 2 Gallus sonneratii - maschi adulti - Foto 3 Gallus sonneratii femmine adulte - In tutte le immagini si può apprezzare la variazione all'interno della specie