Afropavo cogensis
Afropavo cogensis maschio adulto..... da - www.artis.nl
LUOGO DI ORIGINE
STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA
ESTINTO | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | NON A RISCHIO
GENERE AFROPAVO ( CHAPIN, 1936 )
AFROPAVO COGENSIS ( CHAPIN, 1936 )
PAVONE del CONGO
ORDINE...............GALLIFORMES.
FAMIGLIA............PHASIANIDAE.
GENERE..............AFROPAVO.
SPECIE................COGENSIS.
La specie è stata scoperta in tempi relativamente recenti dal Dr. James P. Chapin della New York Zoological Society, che durante una spedizione in Africa con scopi scientifici, notò e raccolse dei copricapo appartenenti ai nativi che si distinguevano per le lunghe penne rosse e marrone-ruggine striate di nero non appartenenti a nessuna specie conosciuta. Quando il Dottor. Chapin nel 1934 visitò il Royal Belgian Congo Museum a Tervuren, la sua attenzione fu subito attirata da due grossi uccelli impagliati classificati come esemplari giovani di PAVONI INDIANI. Chapin non ci mise molto a capire che invece si trattava di una nuova specie, denominata successivamente AFROPAVO COGENSIS, e nel 1935 riuscì a catturare i primi 7 esemplari.
ITALIANO = Pavone del Congo | INGLESE = Congo peacock | FRANCESE = Paon du Congo | SPAGNOLO = Pavo del Congo | TEDESCO = Kongopfau.
SPECIE: Monotipo < AFROPAVO COGENSIS > (NO-CITES)
SOTTOSPECIE: Nessuna sottospecie sino ad oggi classificata.
LUOGHI DI ORIGINE: Endemico della R.D. Del Congo ex Zaire (Africa), e conosciuto dagli abitanti di quei luoghi come "MBULU".
HABITAT NATURALE e COMPORTAMENTO: Vivono in foreste pluviali primarie non troppo dense dominanti altipiani e pianure sino a 1000-1200 metri d'altitudine. Si presume che siano monogami vivendo in coppia o piccoli gruppi famigliari all'interno di territori custoditi da tutti i componenti, e rapporti che fra i due partner appaiono particolarmente solidi e duraturi. Tuttavia le femmine adulte non tollerandosi reciprocamente, possono diventare estremamente aggressive l'una nei confronti dell'altra. Favoriti dalle condizioni climatico ambientali, la riproduzione può avvenire in qualsiasi momento dell'anno, con un picco delle deposizioni che solitamente si verifica a primavera inoltrata. Per ora non esistono osservazioni riguardanti nidi allo stato selvatico, ma in cattività le femmine danno la preferenza a ceste poste a circa 70-80 cm dal suolo, quindi è possibile che anche in natura utilizzino questo tipo di struttura e/o sistema di nidificazione realizzando rudimentali piattaforme su dei rialzi naturali, biforcazione di grossi rami o groviglio di liane, oppure utilizzando il nido abbandonato da altri grossi uccelli. Per covata vengono mediamente deposte 2-4 uova di colore marrone lucido incubate dalla sola femmina per 26-28 giorni, con il maschio che rimane nelle vicinanze a fare la guardia, difendendo uva e compagna da tutto quanto possa costituire un pericolo. I piccoli alla nascita sono ricoperti da una delicata lanuggine gialla e marrone e dato che stentano ad alimentarsi da soli vengono, per così dire, imbeccati da entrambi i genitori o comunque stimolandoli a farlo porgendo loro col becco piccoli insetti che compongono la maggior parte della loro dieta durante i primi 10-15 giorni di vita.
STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA: Attualmente è classificato come vulnerabile nella Lista Rossa (IUNC), e questo significa che si trova ad un passo dall'essere a rischio di estinzione allo stato selvatico a causa della continua perdita di habitat vitale, distrutto da guerre, accampamenti di rifugiati che sono sempre più numerosi, costruzione di miniere e cave, nonché all'espansione demografica che arriva anche nelle zone più remote, convertendo interi territori all'agricoltura, e quindi in un futuro non molto lontano potrebbe essere inserito negli allegati della CITES. Tuttavia gli sforzi per salvare la specie dall'estinzione potrebbero essere vani, almeno finché all'interno dello stesso Congo ne sarà permessa sia la caccia che la cattura senza controllo e/o limite.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI e DIMORFISMO SESSUALE: Pur appartenendo allo stesso genere sono molto diversi, ed anche più piccoli dei loro cugini asiatici, con sembianze alquanto primitive che li fanno apparire come un mix fra tacchino e faraona. I sessi nonostante abbiano circa le stesse dimensioni sono caratterizzati da uno spiccato dimorfismo, con il finissaggio dei colori della livrea che è completato nel corso del secondo anno di vita. In realtà la più colorata dei due è la femmina, ed in particolare sulla zona dorsale e copritrici della coda. Il maschio pur essendo meno appariscente, è comunque una questione di gusti, della compagna, ha una regione del corpo che meriterebbe qualche riflessione, ed in qualche modo sempre trascurata dagli Autori che descrivono la specie, e cioè i fianchi, che essendo ricoperti da piume molto allungate gli conferiscono un aspetto tozzo e corpulento sicuramente non casuale, inducendo invece ad una certa specializzazione. Infatti quando è allarmato o in fuga attraverso l'intricata vegetazione queste piume vengono allargate in modo che possano proteggere i fianchi da rami e spine e nel contempo migliorare l'equilibrio durante la corsa, così come per aumentarne di molto la sagoma in modo da apparire più grandi in caso di difesa o attacco, o più semplicemente per meglio coprire e riscaldare i piccoli o le uova. Insieme di comportamenti riscontrabili soprattutto tra i casuari che in linea di massima frequentano gli stessi ambienti, e gli struzzi se pur in misura minore, più portati a vivere nelle savane aperte.
Nel MASCHIO la colorazione predominante è blu intriso di sfumature metalliche verdi; sommità del capo ornata da una cresta formata da penne erette filiformi biancastre, lati della faccia con ampie porzioni di pelle nuda grigiastre, che su gola e parte alta del collo sono invece rosse e circondate da piume blu che si alternano ad altre verdi e marrone-nerastre. La coda composta da 14 penne di colore nero può essere aperta a ventaglio più o meno nello stesso modo dei tacchini; iris nerastri, becco e zampe grigiastre, con tarsi muniti di potenti speroni.
Nella FEMMINA la cresta che consiste in solo qualche penna filiforme è di colore marrone-ruggine; testa e collo rosso-marrone brillante; porzioni di pelle nuda attorno ad anelli oculari di colore grigiastro; parti superiori del corpo verde brillate con sfumature bronzee; parti inferiori marroni che nella zona ventrale diventa nero. Iris nerastri; becco e zampe grigiastri con tarsi privi di speroni o solo minimamente accennati.
I GIOVANI sono sessualmente distinguibili a circa 70-80 giorni di età.
VALORI FISICI:
MASCHIO: Lunghezza totale 65-70 cm.......lunghezza della coda 20-25 cm.......peso 1,200-1,500 kg.
FEMMINA: Lunghezza totale 60-65 cm.......lunghezza della coda 15-20 cm.......peso 1,000-1,200 kg.
STATO DI CONSERVAZIONE IN CATTIVITÀ: Nonostante già dal 1937/38 venissero tenuti in cattività, con tentativi d'allevamento piuttosto altalenanti, il primo vero progetto di riproduzione della specie fu avviato dallo Zoo di Anversa nel 1971. Da allora si sono prodotti un buon numero di soggetti, se equiparati alle difficoltà d'allevamento, ed in parte distribuiti in altri Zoo nel tentativo di incrementarne la quantità, tuttavia l'inevitabile consanguineità sta causando non pochi problemi, ed a tale proposito è stato redatto un registro della specie sul quale sono annotati, o dovrebbero esserlo, tutti i soggetti presenti in cattività. Va altresì segnalato che secondo la WPA tedesca, anche alcuni privati sarebbero in possesso di esemplari di AFROPAVO COGENSIS.
CARATTERE ed ADATTAMENTO ALLA CATTIVITÀ: ( da: Alain Hennache )
L'allevamento e la riproduzione del PAVONE CONGOLESE ( Afropavo cogensis ) sviluppati presso lo Zoo di Anversa sotto la guida di Walter Van Denbergh prima e Rolan Van Bocxstaele successivamente, ha giocato un ruolo fondamentale per la diffusione della specie in cattività. Si tratta di un allevamento complesso e delicato, costellato da molti problemi che sono stati gradualmente risolti nel tempo ( Van der Bergh 1975 – Van Bocxstaele 1979 – Lowel 1981 ). Lo stress resta uno dei fattori più importanti da tenere sotto controllo data la facilità con la quale si possono formare o rompere degli aneurismi, ed inoltre risultano particolarmente esposti all'aterosclerosi. Nel corso degli anni si è notato che i soggetti più facilmente colpiti da stress erano i giovani che morivano dopo essere stati trasportati, oppure per le manualità dovute alla cattura e spostamento, quand'anche avvenisse all'interno dello stesso allevamento. Quindi nel caso fosse necessario, devono essere trasferiti in una voliera possibilmente adiacente e conosciuta guidandoli attraverso porte, sportelli e corridoi. Per questo ed altri motivi psicofisici, si è deciso anche per conto della EEP, di non trasportare o vendere esemplari che non abbiano raggiunto l'anno di età.
ETA' RIPRODUTTIVA: Le femmine raggiungono la maturità sessuale durante il primo anno di vita, mentre i maschi nel corso del secondo.
TIPO DI ACCOPPIAMENTO: Monogamo, e difficilmente si potrebbero mettere in atto altre pratiche dato che una seconda femmina, pur se tollerata da maschio, o meglio ignorata, dato che non si accoppierebbe con questa, verrebbe violentemente attaccata dalla femmina dominante. Mentre i maschi in assenza di femmine convivono pacificamente e possono essere riuniti in gruppi anche numerosi.
PERIODO RIPRODUTTIVO: Vivendo in voliere/serra completamente climatizzate, la riproduzione può verificarsi pressochè tutto l'anno.
TIPO DI NIDO: Pur potendosi adattare a soluzioni diverse, pare che le femmine prediligano i nidi costituiti da ceste in vimini o saggina di adeguata misura, posti a circa 70-80 cm dal suolo con qualche ramo o posatoio che ne facilitino l'accesso.
UOVA DEPOSTE STAGIONALMENTE: Mediamente si verificano due deposizioni/covate all'anno per un totale di circa 4-8 uova.
PERIODO DI INCUBAZIONE e SCHIUSA: La cova naturale, che è quella solitamente più in uso, si protrae mediamente per 26-28 giorni, con il maschio che anche in voliera rimane nei pressi del nido a fare la guardia, potendo aggredire chiunque,quindi anche l'allevatore, si avvicini troppo. Mentre sia l'incubazione artificiale < temperatura di 37 gradi, con il 60% di umidità >, quanto quella seminaturale, vengono impiegate solo in caso di necessità. I piccoli sono molto delicati, e il locale in cui vengono alloggiati assieme ai genitori deve essere preferibilmente climatizzato, o perlomeno in grado di mantenere una temperatura superiore ai 18-20 gradi anche dopo alcune settimane dalla schiusa e appaiono già ben impiumati. Inoltre sono particolarmente sensibili a correnti d'aria, soprattutto se fredda, e sbalzi di temperatura, che possono risultare fatali per loro. I giovani venendo tollerati dal maschio adulto, possono rimanere assieme ai genitori anche dopo aver raggiunto la maturità sessuale, è tuttavia consigliabile spostarli e nel contempo separare anche i sessi, per evitare possibili aggressioni.
ALIMENTAZIONE PER PULCINI - GIOVANI - ADULTI e RIPRODUTTORI: La dieta fornita allo Zoo di Anversa è molto ricca e variata composta da mangime per polli secondo i periodi di vita, mais, avena decorticata, orzo, frumento, sorgo, grano saraceno, miglio, canapa, farina di erba medica e di alghe marine, latte in polvere, pane grattato, crocchette di carne, lievito, miele, olio di fegato di merluzzo, grassi, vitamine, oligominerali, uova di formiche, tarme della farina, grilli, carote grattugiate, lattuga e crescione finemente tagliati, riso bollito e mantecato con frutta, ostriche sgusciate.
PULCINAIA e PARCHETTI PER SVEZZAMENTO: Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Pulcinaia e parchetti per svezzamento.
VOLIERA PER ADULTI: Non si può certamente parlare di voliera, o perlomeno secondo i canoni tradizionali, ammesso che non si viva in regioni con clima sub-tropicale, ma piuttosto di una struttura climatizzata molto più simile ad una serra, in grado di mantenere una temperatura pressoché costante di 22 gradi durante il giorno, leggermente più bassa durante la notte, in modo da simulare il più possibile le condizioni naturali, e che in tutti i casi non deve scendere sotto ai 15 gradi. La struttura può essere collegata ad una voliera esterna nella quale la vegetazione non è strettamente necessaria, anzi per questioni igenico-sanitarie in alcuni casi può essere addirittura pericolosa, incentivando la proliferazione di endo-parassiti verso i quali risultano particolarmente sensibili. Nello Zoo di Anversa sia la voliera, quanto il locale chiuso e climatizzato, sono di circa 5 metri x 5 ognuno, con il fondo di quest'ultimo ricoperto da un abbondante strato di sabbia grossolana o ecosol.
Afropavo cogensis femmina adulta....da - www.ianimal.ru
Afropavo cogensis ( Pavone del Congo )
Foto da : 1 - 2 Ptaszrnia Warszawskiego Zoo ( Zoo di Varsavia )
1 - Afropavo cogensis ( Femmina con prole ) 2 - Afropavo cogensis ( Femmina con prole )